Luigi Sabbetti

Google Liquido di Giorgio Taverniti: il libro per un internet migliore

di Luigi Sabbetti // Pubblicato il: // Ultimo aggiornamento:

“La SEO è morta!”: quante volte ho sentito dire questa frase. Ovviamente non è così e i dati lo dimostrano, piuttosto è cambiato il modo di fare SEO ed è proprio quello che lascia intenderne Giorgio Taverniti, un vero guru in questo ambito, nel suo ultimo libro intitolato Google Liquido uscito, neanche a farlo apposta, il 17 giugno scorso (giorno in cui sono nato).

Chi segue con costanza questo blog, sà perfettamente che non sono solito recensire libri, ma questa volta farò un’eccezione perché è mia intenzione consigliarvi questo tomo – edito da Hoepli e disponibile anche su Amazon – che vi aprirà la mente e vi aiuterà a migliorare le vostre strategie di marketing digitale.

Da anni seguo Giorgio ed il suo lavoro. Un lavoro instancabile ed encomiabile portato avanti su diversi canali, primo fra tutti Youtube, ma anche Twitch e sul sito Connect.gt. A questo si somma l’ottima newsletter FastLetter ed i podcast su Spotify. Insomma un lavoro a tutto tondo che, per chi come me, è appassionato di indicizzazione sui motori di ricerca, rappresenta una vera fonte di ispirazione.

Indice dei contenuti

Perché Google Liquido?

Prima di scendere nel dettaglio, è bene capire cosa si intende per “Google Liquido”. Chi segue Giorgio da tempo, ha perfettamente chiaro questo concetto, mentre può risultare difficile da comprendere per chi inizia ad approcciarsi per la prima volta verso le tematiche SEO. A questo punto è necessario fare un passo indietro e qualche doverosa premessa sul contesto.

Quante parole deve avere un contenuto per indicizzarsi bene su Google? Questa è la domanda da un milione di dollari che molti SEO si pongono ancora adesso, nel 2022. Una domanda sbagliata e fortemente anacronistica poiché non esiste una regola precisa ed il numero di parole è solamente uno dei moltissimi fattori da prendere in considerazione.

Allo stesso modo non esistono semafori verdi, gialli o rossi che alcuni plugin di WordPress utilizzano che vi possano garantire con certezza che ciò che state facendo sia giusto. Possono fornirvi un’indicazione, questo è certo, ma Google si è evoluto, anche e soprattutto analizzando i nostri comportamenti ed in questo momento necessita di altro. Ha fame di contenuti, contenuti che rispondano alle esigenza dell’utente e che vadano ad alimentare quello che Giorgio definisce come “ecosistema liquido”.

Il libro di Giorgio è illuminante, poiché racchiude una serie di insegnamenti che solo chi ha visto l’evoluzione dei suoi video nel corso degli anni è riuscito a cogliere. Rappresenta quindi l’arma giusta per chi vuole comprendere in che modo Google è in grado di analizzare i nostri contenuti e, soprattutto, come migliorarli.

Verso una nuova internet

Verso una nuova internet è il claim di questo libro ed è proprio quello che tutti noi dobbiamo cercare di costruire assieme: un internet migliore, nella forma e nei contenuti.

Il libro è stato presentato durante lo scorso Web Marketing Festival che, come ogni anno, si è tenuto a Rimini nel mese di giugno. Sono 192 pagine, fluide – perdonate il gioco di parole – che affrontano l’argomento in modo discorsivo e che vi apriranno la mente e, soprattutto, riusciranno a togliervi alcune convinzioni sbagliate che sono sicuro al momento non riuscite ancora del tutto a scardinare poiché radicate ed intrinseche nel vostro modo di fare SEO.

Google liquido analizza quindi il lungo percorso fatto da Google, un percorso certamente tortuoso che dura ormai da 20 anni. Da motore di ricerca, si è trasformato progressivamente in un’ecosistema sempre più complesso ed articolato fornendo via via una visione sempre più chiara ed informazioni aggiuntive all’utente, in modo tale da condurlo verso la risposta che cercava, senza tralasciare dettagli e ricerche trasversali che vanno così a completare il Customer Journey ovvero il viaggio che l’utente compie immergendosi in questo ecosistema.

Con gli strumenti che il libro fornisce, il lettore sarà in grado di muoversi in modo decisamente più agevole attraverso il complesso mondo della SEO riuscendo a gestire al meglio tutti i fattori di indicizzazione e dando in pasto a Google contenuti nuovi ed adatti allo scopo di ricerca.

Conclusioni

Correva l’anno 2006, l’Italia vinceva i Mondiali ed io iniziavo ad appassionarmi al mondo del web. All’epoca avevo 14 anni, il primo Pentium 3 e la connessione ad internet a 2 mega di Libero (ma che ne sanno i 2000 :)). Da qualche anno il modo di fare le ricerche era cambiato, ormai si utilizzava un certo Google che permetteva di cercare contenuti con facilità.

Venne poi il tempo delle agenzie che promettevano di portare in prima posizione su Google con qualsiasi tipo di keyword. E come riuscivano a farlo? Non era poi tanto difficile, qualche url scritta nel modo giusto, un h1 con la keyword, qualche link dalla homepage ed in un batter d’occhio ti ritrovavi nell’olimpo delle SERP.

Tutto evolve ed anche gli algoritmi di Google sono migliorati nel corso degli anni, apprendendo proprio dalle nostre “tecniche”. Ed ecco che oggi il modo di fare SEO è cambiato e bisogna quindi adeguarsi cercando di rispondere al meglio alle esigenze dell’utente, cercando di fornire un’esperienza a 360 gradi che possa risultare completamente appagante per chi ogni giorno digita qualcosa all’interno della buca di ricerca di Google.com

Il libro di Giorgio, quindi, rappresenta per me un vero e proprio must per i SEO, un libro destinato a scuotere le coscienze di chi opera in questo settore e che vi permetterà di ragionare in modo totalmente diverso. Da leggere tutto d’un fiato, ma anche da avere sempre sulla scrivania per assimilare al meglio ogni sua pagina.

Foto di copertina: Googleliquido.it

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